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Her Name Was Torment



Brutalmente sensuale e non dovrebbe essere cosi!!! Questo mediometraggio di Dustin Mills del 2014 ha qualcosa di così disturbante, bizzarro e surreale da ipnotizzarti, alternando immagini di gore estremo a immagini allucinate che potrebbero rendere epilettico chi non lo è.

Non brilla per una trama innovativa, ma è sicuramente un cult-must per gli amanti del genere Extreme-Horror.



Una ragazza, Torment o Paziente 394, è afflitta da visioni demoniache che la inducono a fare cose indicibili e ha considerare le sue vittime come non-persone.

Il film scorre in maniera non lineare, tra la stanza delle torture, immagini visionarie e l’interno di un locale, dove la ragazza viene sottoposta ad un’interrogatorio, di una stazione di polizia o centro psichiatrico?!!



Vedere e capire questo film non è impresa facile e forse non deve neanche essere capito, in fin dei conti ci mostra il delirio di un’essere umano che è probabilmente inconsapevolmente cosciente di quello che sta facendo. Il film gioca sulla psiche umana di un’aguzzina, e trovo che la scelta di proporre un torturatore pazzoide di sesso femminile da un valore aggiunto a questo progetto, rendendolo quasi innovativo, ed esaltante, e oserei dire anche dannatamente angosciante, oltre che a dare una carica di estrema sensualità che mette davvero a disagio lo spettatore.


Qui il limite tra violenza ed erotismo non ha un confine ben preciso. L’eccitazione per l’estremo, che viscera fino alla necrofilia più grottesca, è qualcosa che rende incomodi ma da cui non riusciamo a staccare lo sguardo.



La regia e la direzione artistica sono davvero notevoli e per il budget estremamente limitato (solo 500 dollari) con cui è stato girato, devo dire che ne è uscito una delle pellicole di genere più interessante degli ultimi 10 anni.



C’è chi lo critica, chi lo odia e chi lo ama. Io sono tra quelli che hanno amato questo film. Il gore è estremo e giusto nelle quantità e sa muoversi bene sul vedo non vedo, creando tensione, giocando in maniera eccelsa con la nostra malsana vena voyeuristica.


Il film ti immerge completamente in una mente malata che non ha voglia e non necessita di capire il perché delle sue azioni.



Se mi seguite e mi leggete, credo avrete capito di quanto io sia intrippata da questo genere di film dove al centro di tutto c’è il disagio della mente umana, tema che mi affascina molto e questo film sa muoversi con estrema intelligenza tra il torture porn (termine da me odiato) e il delirio mentale, cosìcome pochi altri film sanno o hanno saputo fare.

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