M.O.M. Mothers of Monsters
M.O.M. Mothers of Monsters è un Found-Footage/Screenlife del 2020 diretto da Tucia Lyman, più attiva come produttrice-sceneggiatrice, qui alla sua unica prova come regista.
Il film ci porta dentro le mura di una casa dove una madre tormentata dal suo passato, sospetta che il figlio stia segretamente tramando una strage di massa. Dopo aver contattato la polizia in più occasioni senza ottenere alcun riscontro, decide di documentare la sua vita quotidiana per mostrare ad altre madri, la preoccupazione e il dramma che il loro figlio possa essere uno psicopatico.
Abbey (Melinda Page Hamilton) e Jacob (Bailey Edwards) sono abili manipolatori. Il figlio è un’emarginato anarchico che mostra tutti i segni dell'angoscia ribelle giovanile, mentre la madre tormentata dai traumi del passato, si rifugia nelle sue paura con la convinzione che la storia si possa ripetere, in bilico tra moralità e istinto materno, diventando così martire e istigatrice.
Un comportamento che diventa l’ossessione di Jacob nel torturare psicologicamente la madre. Un limbo che si evolve e cambia prospettiva, creando un dilemma che diventa un puro e semplice diversivo del più classico horror psicologico.
Una pellicola che ci mostra più strati di follia di una millefoglie, dove la storia della famiglia Bell e del suo lato oscuro prendono sempre più vita, incarnando un’oscuro segreto e una dinamica madre-figlio che può esistere solo negli anni dell'adolescenza.
Il concetto della trama è tanto semplice quanto complicato da mettere in pratica in un contesto disfunzionale, dove nessuna delle parti è totalmente innocente e lo scontro che porta alla deriva è forse più prevedibile e scontato di quanto si possa immaginare.
Da una parte c’è la volontà genitoriale di comprendere e proteggere i propri pargoli, ma dall’altra c’è il rischio che questo atteggiamento diventi l’ostacolo alla comunicazione e ad un rapporto di comprensione che non può che sfociare nell’allontanamento delle due parti, distanziandosi a tal punto da trovare l’unico punto d’incontro nella paura e nell’ammutinamento che non lasciano nessuna speranza.
Perché i preconcetti impiantati nelle diverse generazioni distorcono la nostra lettura delle azioni e l'instabilità viene proiettata e messa in subbuglio, dove la privacy viene intaccata e toglie quella linea di fiducia che invece dovrebbe crearsi tra genitori e figli.
Il finale è una svolta assai meschina, dove ci viene mostrato il perfetto ammonimento sui pericoli della mancanza di sensibilità verso i problemi mentali e su quanto si debba stare attenti alle proprie reazioni. che come sappiamo hanno sempre una conseguenza.
M.O.M. Mothers of Monsters è grottesco ed esasperato, ma la verità è che spesso non c'è un lieto fine. Crudele e devastante, dove ci viene mostrata la cruda verità dell’incapacità umana di uscire da certi schemi mentali che non possono che portare all’annichilamento verso una via di guarigione, lasciando solo spazio al vuoto e alla rabbia.
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